
Essere partite verso l'altra parte del mondo (New York) alla ricerca di non sappiamo bene cosa è già di per sé difficile da far comprendere. Se poi guardando la nostra vita in modo oggettivo ci sembra proprio che nulla stia andando nel modo sperato, non c'è da stupirsi che la gente ci prenda per pazze. Eppure come Monica, la protagonista del romanzo di Federica Bosco Mi piaci da morire, abbiamo il desiderio (legittimo!) di rivendicare la nostra autonomia, di tentare di costruire la nostra strada da sole. "Sbagliando s'impara", ci ripeteva la nostra nonna da piccole. E di errori Monica ne colleziona una valanga: da un lavoro sottopagato con due vecchiette un po' arpie, a un fidanzato alcolizzato, a un ex per il quale è stata tristemente l'amante/seconda scelta e due coinquilini pazzoidi per dormire sonni agitati sotto lo stesso tetto. Gli ingredienti per un esplosivo e leggero, svolazzante romanzo estivo ci sono tutti. E la cosa bella è che Monica scoprirà che riesce a raggiungere i suoi obiettivi soltanto provando "semplicemente" a essere sempre se stessa, senza timori. Una grande lezione per tutte le giovani donne del mondo.
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