
Gaia ha trentotto anni, porta la taglia trentotto e vive a Milano. Sposata con un uomo ricco e importante, ha una figlia, Elettra e due amiche con cui si ritrova spesso per aperitivi o sfilate di moda.
Il romanzo di Giuseppe Culicchia incomincia quando la vita di Gaia arriva a un punto di non ritorno: un licenziamento inaspettato e soprattutto un marito che non è esattamente la persona che credeva di conoscere. Già, perché Gaia, alla rispettabile età di trentotto anni, realizza ciò che noi donne dovremmo sapere da sempre e ricordarci ogni giorno della nostra esistenza: gli uomini scompaiono. Sembra il loro sport preferito. Ti abituano alla loro presenza e poi fuggono via lasciandoti in un mare di guai (anche economici nel caso della protagonista). Il punto però è un altro ed è soprattutto questo quello che dovremmo imparare dal libro in questione: le donne, per quanto frivole, appassionate di moda, fragili, complessate, fashion victim, bugiarde a tratti, egoiste... le donne sanno crescere. Sanno rialzarsi quando cadono, rimboccarsi le maniche e ricominciare. Gli uomini fuggono. Fortunatamente la vita ci insegna a sopravvivere anche senza di loro.
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