
Tutti noi che abbiamo letto e amato profondamente La solitudine dei numeri primi (Mondadori, 2008 vincitore dei premi Strega, Campiello e Merck Serono) attendiamo con ansia e trepidazione crescente l'uscita de Il corpo umano (Mondadori, uscita prevista il 12 ottobre, qui a sinistra la copertina). Sappiamo bene che dopo lo straordinario successo della prima opera sarà difficle replicare. Difficile, certo ma non impossibile. Non per chi come Paolo Giordano è riuscito a scrivere di temi delicatissimi, a raccontare una tipologia di dolore che ti strazia dentro e che è raro trovare così vero in un'opera di fantasia. Quell'empatia che Mattia e Alice hanno costruito con noi senza forzature, solo tramite la forza autentica della parola letteraria ha reso uniche tutte le pagine del romanzo, caso editoriale dell'anno 2008. Scontato dunque che prima ancora dell'uscita in libreria, Il corpo umano faccia parlare di sé, altrettanto prevedibile che l'autore ci tenga a sottolineare la distanza e la diversità dei suoi due lavori. Sa bene quanto sia fondamentale non creare false aspettative nei lettori che, in tempi di crisi, scarseggiano. Un viaggio in Afghanistan intrapreso nel 2010, l'immedesimazione nei soldati che vivono quella realtà quitidiana, l'energia scaturita da un viaggio: gli elementi per un buon romanzo ci sono tutti. Staremo a vedere se ancora una volta Paolo Giordano saprà creare con il cuore e conquistare di nuovo milioni di lettori.
Mi scuso per la bassa qualità dell'immagine ma purtroppo è disponibile online soltanto un'anteprima della stessa.
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