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lunedì 18 novembre 2013

"È dai falliti e dagli sconfitti di una civiltà che se ne possono meglio giudicare le debolezze."

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Eccola qui, con i suoi occhi limpidi e i suoi capelli ribelli e meravigliosamente capaci di rispecchiare la sua personalità. Eccola, Doris Lessing; è scivolata via da questo mondo in punta di piedi all'età di 94 anni. Prima ancora di essere colei che ha vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 2007, Doris May Tayler era una donna eccezionale. Frequentò una scuola cattolica che decise di lasciare all'età di quindici anni diventando autodidatta, si sposò e divorziò per ben due volte e visse in Europa e in Africa. Ai giovani scrittori, durante la cerimonia di consegna del Premio Nobel, diceva: "Have you still got your space? Your sole, your own and necessary place where your own voices may speak to you, you alone, where you may dream. Oh, hold onto it, don't let it go". Uno scrittore deve trovare il suo personale luogo in cui sognare. 
E alle donne che la eleggevano paladina del femminismo diceva: "Quello che le femministe vogliono da me è qualcosa che loro non hanno preso in considerazione perché proviene dalla religione. Vogliono che sia loro testimone. Quello che veramente vorrebbero che io dicessi è Sorelle, starò al vostro fianco nella lotta per il giorno in cui quegli uomini bestiali non ci saranno più. Veramente vogliono che si facciano affermazioni tanto semplificate sugli uomini e sulle donne? In effetti, lo vogliono davvero. Sono arrivata con grande rammarico a questa conclusione". Se c'è una cosa di cui siamo certi è che non possiamo cristallizzarla dentro categorie che non le renderebbero giustizia. Allora lasciamo che a parlare siano soltanto le sue meravigliose pagine che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia della letteratura e nelle nostre vite. 


La prima delle due immagini e la prima citazione sono tratte dal sito www.britannica.com. La seconda immagine dal sito www.theguardian.com e la seconda citazione dalle pagine del New York Times del 25 luglio 1982. 

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