martedì 14 gennaio 2014

Sei come sei


Eva ha undici anni, l'apparecchio ai denti, capelli scuri e occhi indagatori. Eva fugge da Milano su un treno, per ritornare da suo papà. E il fatto che Eva una mamma non l'abbia mai avuta, che sia figlia di due papà conta poco. O meglio, non cambia di una virgola l'amore filiale che prova per il suo papà. Forse lo rende ancor più radicato e disperato. 
Le meraviglie di questo nuovo libro di Melania Mazzucco sono molte (il personaggio di Eva, con tutte le sue contraddizioni e fragilità di adolescente, la granitica nonna Margherita, il viaggio come strada in cui ritrovarsi, la musica come specchio dell'anima eccetera). Quella che però voglio sottolineare più di tutte è la storia d'amore tra Christian e Giose, i genitori di Eva, che è soltanto il corollario della narrazione. Certamente si tratta, in Italia, di un argomento taboo e Melania Mazzucco lo sa bene. Lo accompagna sullo sfondo con delicatezza, senza mai scivolare nelle rivendicazioni sguaiate, nel patetismo o nella banalità del pensiero comune. Pagina dopo pagina ti accorgi che il tema, con la T maiuscola, che si vuole porre sotto il riflettore è quello della paternità. In particolare quel legame indissolubile, fortissimo che si crea tra padre e figlia. Quello che cambia per sempre ogni parte di te (figlia), ogni singola cellula, dal primo giorno, che influenza le tue scelte, affettive e non. Eva ha bisogno del contatto fisico con il suo papà, e non soltanto perché sta attraversando una di quelle fasi della vita in cui hai bisogno di sentirti amata, voluta, desiderata. Eva ha bisogno della sua famiglia per essere quello che è e per diventare donna. 
Questo libro bellissimo sa di delicatezza, di abbracci caldi sotto le coperte, di pigiami troppo grandi, di neve fitta fuori dalla finestra, di libri raccontati, di incontri sorprendenti. Sa di vita. E ha un profumo buonissimo. 

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