Immagini liberamente tratte da siti e blog (blog.vita.it, cial onlus.org, fellback.it)
Pochi minuti fa abbiamo appreso la notizia della morte di Carlo Maria Martini. Aveva 85 anni e stava trascorrendo questo ultimo periodo di malattia a Gallarate, presso l'istituto filosofico Aloisianum. Lasciamo la retorica a chi sa scrivere meglio e su testate più prestigiose. Nel mio piccolo ricordo con tenerezza la correzione delle bozze delle lettere, uscite sul Corriere della Sera nel periodo natalizio, quando tutti sono in vacanza e i redattori e correttori dei quotidiani lavorano comunque febbrilmente. Ricordo la mia emozione e anche la delicatezza con cui egli sapeva affrontare questioni spinose o lettori dai toni particolarmente duri. Ricordo i camion di cesti e doni che ogni Natale arrivavano a Gallarate, dove egli risiedeva, proprio come una processione segno del profondo affetto che molte persone comuni nutrivano per lui. La sua bibliografia è quasi sterminata (Le ali della libertà, Conversazioni notturne a Gerusalemme, Le tenebre e la luce, Il Dio nascosto, Qualcosa di personale per citarne solo alcuni titoli), le imprese compiute come arcivescovo di Milano altrettanto. Non voglio utilizzare parole superflue né altisonanti ma solo esprimergli la mia gratitudine, anche per ciò che ha sempre detto e fatto nei confronti degli scout. Spero che il percorso da lui intrapreso possa essere il punto di partenza per chi avrà il difficile compito di venire dopo di lui.