lunedì 2 luglio 2012

Se la somma di due solitudini può creare un'esplosione di vita


 Il Mio inverno a Zerolandia
Quando hai diciassette anni la vita può essere difficile, certamente se vivi la perdita della persona più importante della tua vita lo diventa ancora di più. Alessandra ha proprio diciassette anni e deve fare i conti con un dolore immenso che si staglia davanti a lei. Rimasta sola con la nonna deve tornare a scuola, si sa che la vita va avanti. Alessandra rifiuta il contatto con tutte le sue amiche, con tutti i compagni di scuola tranne che con Zero. Il suo vero nome è Gabriele ma al liceo i soprannomi contano più dei nomi e dicono qualcosa di te che, anche se piccolo, finisce per identificare tutto te stesso. Zero non parla, sembra impermeabile al mondo, nella classe non conta nulla. Ma Alessandra scalfisce piano piano il velo di ghiaccio che lo ricopre e scopre il dolore che sta vivendo nella sua vita. La somma di due solitudini cosa crea? Paola Predicatori ce la racconta come un'esplosione di vita. Perché sentirsi soli in due a volte è più facile. Tra le pagine che scorrono piacevoli e, seppur incredibilmente crude come la realtà, colme della speranza che la giovinezza non può che far trasparire, compaiono piccoli ritratti della madre, momenti di quotidiana felicità di cui si apprezza pienamente il valore solo una volta che li si è perduti. Una scrittura corposa, autentica, frizzante e una storia briosa come la neve che cade e ricopre tutto ma si scioglie grazie ai raggi caldi e pazienti del sole.

Nessun commento:

Posta un commento