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giovedì 28 giugno 2012

«Per il suo coraggio e l'ingegnosa ripresentazione dell'arte drammatica e teatrale» (Motivazione del Premio Nobel)

 

Immagine tratta da: tragenioefollia.blogspot.com

Oggi si festeggia il 145esimo anniversario della nascita di Luigi Pirandello. Un autore italiano noto a livello internazionale, di cui tutti noi, costretti dalla professoressa di italiano o per puro piacere, abbiamo letto qualcosa. Non ci fermeremo a ripetere ciò che tutti sappiamo: quanto questo autore sia stato importante, il Nobel che ha ricevuto. Pirandello, con il suo cosiddetto uomo della crisi, propone un messaggio attualissimo. E non siamo soltanto noi a dirlo, i suoi testi teatrali ancora riempiono i teatri italiani. I suoi romanzi, se letti con attenzione, sembrano raccontare la realtà di oggi. Senza rubare spazio alle sue parole, che certo devono sempre essere poste al centro di ogni analisi, di qualsiasi tipologia essa sia (critica, stilistica, narratologica, epistemologica, sociale) vorremmo soltanto ricordare quanto il suo paradigma di umorismo abbia modificato completamente non soltanto il panorama dell'epoca ma anche i punti di riferimento dei lettori di oggi che con lui, volenti o nolenti, devono fare i conti. Buon compleanno dunque a un simbolo di quella letteratura che ha reso grande l'Italia nel mondo.

"La facoltà d'illuderci che la realtà d'oggi sia la sola vera, se da un canto ci sostiene, dall'altro ci precipita in un vuoto senza fine, perché la realtà d'oggi è destinata a scoprire l'illusione domani. E la vita non conclude. Non può concludere. Se domani conclude, è finita."

 "L'uomo piglia a materia anche se stesso, e si costruisce, sissignori, come una casa. Voi credete di conoscervi se non vi costruite in qualche modo? E ch'io possa conoscervi se non vi costruisco a modo mio? E voi me, se non mi costruite a modo vostro? Possiamo conoscere soltanto quello a cui riusciamo a dar forma. Ma che conoscenza può essere? È forse questa forma la cosa stessa? Sì, tanto per me, quanto per voi; ma non così per me come per voi: tanto vero che io non mi riconosco nella forma che mi date voi, né voi in quella che vi do io; e la stessa cosa non è uguale per tutti e anche per ciascuno di noi può di continuo cangiare, e difatti cangia di continuo. Eppure, non c'è altra realtà fuori di questa, se non cioè nella forma momentanea che riusciamo a dare a noi stessi, agli altri, alle cose. La realtà che ho io per voi è nella forma che voi mi date; ma è realtà per voi e non per me; la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do; ma è realtà per me e non per voi; e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi. E come? Ma costruendomi, appunto."
da Uno, nessuno, centomila, 1926

martedì 26 giugno 2012

Premio Antonio Feltrinelli 2012 a Lodovica Braida




Con grande gioia ho appreso che il premio Antonio Feltrinelli 2012 è stato assegnato a Lodovica Braida, professoressa di Storia della stampa e dell'editoria e di Storia del libro e dei sistemi editoriali presso l'Università degli Studi di Milano. Il premio, uno dei più prestigiosi in ambito nazionale, è conferito ogni anno a studiosi dell'ambito umanistico e scientifico. Ciò che mi ha resa felice è non solo che la professoressa Braida, un modello nel suo ambito professionale, una studiosa che continua a fare ricerca senza limitarsi ad essere docente universitaria, sia stata insignita di questo riconoscimento, ma anche che finalmente sia un Ateneo pubblico ad avvalersi della sua preziosa collaborazione.
Citiamo qui solo alcune delle pubblicazioni della dottoressa Braida, invitandovi a consultare il suo ricchissimo curriculum sul sito dell'Università degli Studi di Milano (http://www.dssds.unimi.it/dipartimento/docenti/braida/braida_curr.htm):
Libri:
1.      Le guide del tempo. Produzione, contenuti e forme degli almanacchi piemontesi nel Settecento, Torino,Deputazione Subalpina di Storia Patria, 1989, pp. 284.
2.      Il commercio delle idee. Editoria e circolazione del libro nella Torino del Settecento, Firenze, Olschki, 1995; 20022, pp. 403.
3.      Stampa e cultura in Europa tra XV e XVI secolo, Roma-Bari, Laterza, 2000, 20097, pp. 162.
4.      Libri di lettere. Le raccolte epistolari del Cinquecento tra inquietudini religiose e ‘buon volgare’, Roma-Bari, Laterza, 2009, 20092, pp. 330.
 Curatele:
5.      Valentino Bompiani. Il percorso di un editore ‘artigiano’, a cura di Lodovica Braida, Milano, Edizioni Sylvestre Bonnard, 2003, pp. 278.
6.      Testi, forme e usi del libro. Teorie e pratiche di cultura editoriale. Giornate di Studio 2006, Università degli Studi di Milano-APICE, 13-14 novembre 2006, a cura di Lodovica Braida e Alberto Cadioli, Milano, Sylvestre Bonnard, 2007, pp. 285.
7.      Amici di carta. Viaggio nella letteratura per i ragazzi, a cura di Lodovica Braida et alii, Milano, Università degli Studi di Milano-Skira, 2007, pp. 197.
8.      Libri per tutti. Generi editoriali di larga circolazione tra antico regime ed età contemporanea, a cura di Lodovica Braida e Mario Infelise, Torino, Utet, 2010, pp. 359.
Collaborazione alla Storia di Torino, Torino, Einaudi, 9 voll., 1997-2002.
9.      Editoria, committenza e censura a Torino tra gli ultimi decenni del '600 e il primo '700, in Storia di Torino, IV vol., a cura di Giuseppe Ricuperati, Torino,  Einaudi, 2002, pp. 1093-1125.
10.  Editoria e circolazione del libro (1740-1792), in Storia di Torino, V vol., a cura di Giuseppe Ricuperati, Torino, Einaudi, 2002, pp. 267-341.

lunedì 25 giugno 2012

Happy end in Charlotte Street


Lo confesso, ho acquistato questo libro perché avevo voglia di leggere una storia a lieto fine. E fin dalla coperina, La ragazza di Charlotte Street ha tutto l'aspetto di essere un romanzo spensierato. Senza nulla togliere ai suoi personaggi ben costruiti, alle macchinazioni del destino, che come un'ombra sorprende dietro ogni angolo delle vie di Londra, e con tutta la magia delle macchine fotografiche usa e getta, Danny Wallace ci tiene incollati alle sue quattrocento pagine con il fiato sospeso, in attesa proprio del lieto fine. Certo, la ragazza di Charlotte Street è poco più di un fantasma dagli occhi lucenti, incontrata per caso una sera e diventata la proiezione di sogni e fantasie del protagonista, Jason, giornalista freelance e insegnante. Nel tentativo di ritrovarla egli scopre molto di sé, di ciò che lo blocca e gli impedice di crescere, di chiudere con il passato, di accettare che la sua ex si sia rifatta una vita. Jason raccoglie tutte le nostre debolezze e insieme la capacità straordinaria propria dell'uomo di sognare nonostante le avversità che lo circondano. In tempi di crisi economica è quello che ci vuole: una sana ventata di ottimismo e la consapevolezza che se anche non abbiamo i soldi per comprarci una macchina fotografica digitale tanto meglio, possiamo ritrovare la poesia di quelle usa e getta.

Per info sull'autore:

mercoledì 20 giugno 2012

Se il caos è regolamentato da una precisa teoria




Maggiori informazioni sull'autrice e sul volume all'indirizzo:

Ho trovato questo libro per caso, sullo scaffale delle novità della mia biblioteca e l'ho scelto un po' per la copertina curiosa (mi sento chiamata in causa nella "generazione alla ricerca della felicità"), un po' perché l'autrice è giovane (è nata nel 1985) e anche solo per questo vale la pena di ascoltare ciò che ha da dire. Il romanzo si presenta in una forma curiosa, racconta di Miriam ed Evan, una coppia, che c'è di nuovo direte voi. Bè è necessario premettere nella storia non c'è nulla di convenzionale: i due si amano, certo, ma del tutto a modo loro ed Evan ha importanti problemi relazionali (non esce di casa, per capirci). L'amore ostinato di Miriam basterà per sistemare le cose? A fare da sfondo a una vicenda esilarante quanto divertente la domanda chiave (che spiega il titolo): "che cosa c'entra la teoria del caos?". Tutto e niente. Figure losche infatti, come parche pronte a tagliare i fili, giocano in una partita a carte la vita delle persone, bilanciando morte e sopravvivenza sulla base di simpatie presunte o cattiverie accertate. Dunque tutto è regolato dal caos? O il caos sottende un ordine preciso al quale non ci si può sottrarre? Forse entrambe le domande hanno risposta affermativa, certamente occorre tenere d'occhio questa autrice perché, seppure alla prima prova nella stesura di romanzi per adulti, apre una finestra nuova e interessante nel panorama editoriale e letterario italiano.

Felicità raggiunta, si cammina...




 (Immagine tratta da http://www.guadagnuolo.it)
  

F
elicità raggiunta, si cammina

Felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s'incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t'ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,il tuo mattino
è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.


(Eugenio Montale, Ossi di seppia)

Ricordiamo oggi Eugenio Montale augurando in bocca al lupo a tutti i maturandi che hanno trovato una traccia relativa a aquesto autore tra quelle dei tempi dell'esame di stato.